Duplice omicidio, il killer avrebbe ucciso due donne. La dinamica sarebbe simile a distanza di poco tempo intercorso tra le vittime.
Gli inquirenti avrebbero trovato delle similitudini nel duplice omicidio avvenuto a Sarzana. Ci sarebbe anche il nome del presunto killer che senza pietà avrebbe tolto la vita a due persone. Una sarebbe la trans Camilla.
Proprio la scorsa domenica la povera vittima è stata uccisa con due colpi di arma da fuoco. I fori di entrata sono stati ben visibili nella autopsia a cui è stato sotto posto il corpo. Erano centrati al lato sinistro del capo.
Il fatto è che questo omicidio risulta avere delle somiglianze molto accentuate con un delitto avvenuto non lontano dal ritrovamento di quest’ultimo. A soli 3 kilometri anche il corpo di Nevijla era nello stesso stato.
Duplice omicidio e unico killer, gli inquirenti hanno rivelato un filo conduttore
Il corpo di Camila era ricoperto di lividi e graffi. Segno evidente che era stato trascinato per un sentiero sassoso e pieno di sterpaglie. Secondo il medico legale, l’ora della morte è stata 24 ore prima del delitto di Nevila.
Nei due casi ci sono troppe analogie tanto che ora sono stati comparati i proiettili rinvenuti nel cranio delle due vittime. Le due donne sono state trattate allo stesso modo. La condanna a morte è avvenuto tramite gli spari. I moventi sono ignari alle forze dell’ordine.
Intanto è stato tratto agli arresti il falegname di 32 anni. Daniele Bedini è stato raggiunto dai carabinieri per essere portato in Commissariato es essere interrogato. Il falegname appassionato di palestra si è avvalso della facoltà di non rispondere.
In primis aveva dichiarato di aver trascorso tutto il tempo al bar insieme agli amici. Il suo avvocato ha visionato la procedura dei fatti ma difende a spada tratta il suo cliente dalle pesanti accuse del duplice omicidio.
Per ora è sotto sequestro l’auto di Bedini e quella del trans. Proprio questo veicolo è stato rinvenuto con il quadro acceso. All’interno dell’abitacolo tracce di sangue della povera vittima e alcuni bossoli di proiettili.
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Gli inquirenti hanno annotato ulteriori indizi emersi anche dallo scandagliamento del fiume dove è stato ritrovato il cadavere di Camila. Silenzio più assoluto per far defluire le indagini in corso.