C’è una moneta che vale un vero tesoro e che potreste avere anche voi magari nascosta in qualche baule in soffitta. Il suo valore è incommensurabile.
Il collezionismo numismatico sta vivendo un periodo di grande rilancio, e sempre più persone, anche nel nostro Paese, si dedicano a ricercare pezzi rari nei mercatini dell’usato, magari in cerca di pezzi pregiati e inattesi, o partecipando a aste online.
Per esser definita rara, una moneta deve avere determinate caratteristiche che non sono normalmente presenti, ed essere in una condizione di conservazione ottimale. Si parla di Fior di Conio o FDC per indicare un esemplare che può essere equiparato a quello di uno appena uscito dalla Zecca.
Ci sono poi particolari dovuti ad errori di emissione, e questi, anzichè diminuirne il valore, non fanno altro che renderla ancora più preziosa. Oggi vogliamo parlarvi di una moneta che vale un patrimonio, e che ha una storia molto eccentrica alle spalle.
Ecco qual è la moneta rara che vale uno sproposito
La moneta in oggetto ha più di cento anni e al mondo ne esistono solo due ancora esistenti. Parliamo della 5 Lire del Regno d’Italia, emessa nel 1901 in soli 114 esemplari. Questa monetina non venne mai messa in circolazione, ma fu coniata a mò di prova, per vedere come sarebbe risultato il volto del nuovo sovrano e della casa di Savoia sul diametro uguale a quello di uno Scudo.
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Su un lato si può ammirare il profilo girato a sinistra di Vittorio Emanuele III, con il nome sul lato e il nome dell’autore della moneta, Speranza, sull’altro invece c’è l’Aquila Sabauda e il Nodo di Casa Savoia. C’è quindi la scritta Regno d’Italia, l’anno di emissione e il simbolo della Zecca di Roma, una R, appunto.
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Oggi questo esemplare è ritenuto tra quelli di maggior pregio e i collezionisti sono disposti, se in stato di conservazione SPL, ovvero Splendido, addirittura 40.000 Euro. Un esemplare in FdC, pressochè introvabile, sarebbe valutata invece tra i 60.000 e i 90.000 Euro.