Consumo di vino: uno studio sbugiarda l’antica credenza. Gli effetti sulla salute

Un recente studio condotto negli Stati Uniti sulla correlazione tra consumo di vino e malattie cardiovascolari smentisce la credenza comune. Ecco la verità.

Consumo di vino e malattie al cuore
Un bicchiere di vino (Pixabay)

Per molte persone fa parte della vita quotidiana e proprio non riescono a rinunciare ad averne almeno un bicchiere a tavola. Usato per accompagnare i cibi e per festeggiare importanti ricorrenze, ha una storia millenaria che risale addirittura all’antica Roma.

Oggi alcune bottiglie di questa bevanda alcolica sono addirittura valutate migliaia di Euro. Basti pensare che il Domaine de la Romanée-Conti, Romanée-Conti Grand Cru del 1945 è valutato l’esorbitante cifra di 558.000 dollari!

Senza arrivare ad eccessi del genere, una bottiglia di un buon vino rosso si aggira intorno ai 5/10 Euro, volendo esagerare, ma come viene da sempre detto da ogni medico che si rispetti, non bisogna eccedere, per non incorrere in patologie gravi.

Finora si era sempre pensato che un bicchiere a tavola fosse anzi salutare e ottimale per la salute del cuore. Storpiando un famoso detto, insomma, “Un bicchiere al giorno toglie il medico di torno”! Tutto bene, quindi? Non proprio, almeno a leggere lo studio recentemente eseguito e pubblicato sul JAMA Network Open. Qual è quindi la verità?

Vino, un bicchiere a tavola? Meglio evitare

La ricerca ha dimostrato che non esiste nessun livello di consumo, seppur moderato, di vino, che comporti benefici per la salute del nostro cuore. Un consumo moderato non ha conseguenze certo disastrose, ma non è esente da rischi, seppur lievi.

 

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In passato alcune ricerche parevano aver dimostrato che un consumo moderato di alcol, circa 14 bicchieri a settimana, potesse portare a un beneficio per l’organismo, ma non si aveva preso in considerazione che spesso le stesse persone avessero anche altre abitudini più salubri rispetto ai bevitori, come il non fumare, fare attività sportiva o mangiare con moderazione.

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Insomma, un vero abbaglio. Questa scoperta è stata fatta dagli studiosi comparando un database di circa 400.000 persone, e prendendo in esame un uomo medio sui 57 anni e bevitore di circa 9 drink a settimana. Un risultato certamente spiazzante.

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