Pillole di iodio, boom di vendite in alcuni Stati

In Ucraina si combatte a due passi dalle centrali nucleari. L’allarme era scattato quando la Russia è entrata a Chernobyl e ha conquistato la centrale nucleare, provocando le radiazioni.

Pillole di iodio (Pixabay)

Stanotte la battaglia si è fatta intensa anche attorno alla centrale di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, facendo innalzare le vendite delle pillole anti-radiazioni, a base di iodio. Ma a cosa necessitano queste pillole difronte alla minaccia nucleare?

 

A cosa servono le pillole di iodio?

Se lo iodio radioattivo viene rilasciato nell’aria, l’assunzione di ioduro di potassio “satura la ghiandola tiroidea, prevenendo così l’assorbimento di iodio radioattivo” e il “rischio di cancro alla tiroide“.

Tuttavia “le pastiglie di iodio non offrono protezione contro altre sostanze radioattive”. Inoltre, l’uso delle compresse è raccomandato solo per le persone in determinate fasce d’età. In caso di fuoriuscita di radiazioni, i minori di 18 anni sono a rischio di sviluppare tumori. Lo stesso vale per le donne in gravidanza o in allattamento, mentre gli adulti dai 18 ai 40 anni hanno meno probabilità di sviluppare il cancro alla tiroide.

Pillole di iodio (Pixabay)

Il rischio si abbassa ulteriormente per gli over 40, rendendo le compresse tossiche, ha dichiarato l’Agenzia federale per il controllo nucleare, ricordando che lo ioduro di potassio aumenta il rischio di disfunzioni della tiroide.

Ciò che cambia davvero nel nostro corpo è il modo in cui esso si comporta con l’assunzione di iodio, essenziale per la tiroide in quanto serve affinché possa produrre ormoni.

L’emissione di iodio è radioattivo, mentre le pillole sono composte ovviamente di iodio non radioattivo. Se l’isotopo radioattivo viene inalato, si può accumulare nella tiroide e favorire lo sviluppo di cancro.

Pertanto, l’assunzione delle compresse di ioduro di potassio può impedire l’accumulo di iodio radioattivo nella tiroide saturandola con iodio non radioattivo.

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L’inalazione di aria contaminata contaminata pò portare alla respirazione delle radiazioni e all’assorbimento di iodio radioattivo soprattutto da parte della tiroide. Tuttavia, la ghiandola tiroidea, che utilizza lo iodio per produrre ormoni tiroidei, non distingue tra iodio radioattivo e iodio stabile. Per questo, l’assunzione di pillole allo iodio non radioattivo (stabile), può impedire l’accumulo di quest’ultimo nella tiroide saturandola con iodio non radioattivo e riducendo così in maniera efficace l’esposizione interna della tiroide.

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