Paola Ferrari, storica alla Rai, ammette e rivela un terribile segreto del suo passato, un tentato pericolo da parte di chi avrebbe dovuto proteggerla.
Una onnipresenza nei maggiori incontri calcistici dell’Italia. Paola Ferrari ne ha da raccontare nella sua carriera stellata di giornalista sportiva. Oggi ha 61 anni e ancora è una tigre nel programma che conduce sulla Rai.
Sempre bellissima, è stata ospite nel programma Belve capitanata da Francesca Fagnana che l’ha sottoposta a alcune domande inerente alla sua vita ma anche al suo lavoro. Paola padroneggia anche se non è al timone della trasmissione.
Volentieri ha affermato le sue idee quanto si è esposta all’intervista condotta dalla moglie di Enrico Mentana. Ha addirittura dichiarato che le luci in studio riflesse sul suo sempre incantevole viso, sono solo per farla apparire al meglio agli utenti da casa.
Un tormento continuo per Paola Ferrari
Un carattere forte e protettivo nei suoi confronti forgiato dalle vicissitudini capitate quando era molto piccola. Un’adolescenza ribelle che l’ha portata fuori casa a soli 15 anni. La frequentazione di luoghi non proprio idilliaci e salutari le hanno permesso di plasmare una forza autoritaria.
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La Ferrari ha parlato a lungo della sua carriera, ha espresso anche dei pareri su alcune colleghe come l’acerrima nemica Diletta Leotta rea di aver trovato l’apice televisivo solo con l’aiuto del bisturi e di una sensualità messa costantemente in risalto.
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La parte più importante della chiacchierata è stata quando la bellissima Paola, sposata con il ricco imprenditore facente parte dei De Benedetto, ha confessato un triste episodio ai tempi della gioventù quando viveva in casa. La madre era una malata psichica e molte volte l’ha picchiata selvaggiamente, ma una volta, nel totale delirio cercò addirittura di affogarla. Un dramma che si è ripercosso nella sua vita per lungo tempo fino a cercare un analisi profonda per venirne fuori. Nel periodo ultimo della madre moribonda, la Ferrari le stette accanto ma non le ha mai elargito il suo perdono per la troppa sofferenza causatole quando era poco più che una bambina.