Indagini ad alta quota, Alaska perde quota a causa di un guasto: il terrificante bilancio

La trasmissione del National Geographic prende in esame la disgrazia del Alaska Airlines 261. Indagini ad alta quota investiga sulle cause del catastrofico incidente.

alaska Airlines (Facebook)
Il volo Alaska Airlines 261 (Facebook)

Il programma documentaristico questa volta esamina i tragici eventi che portarono allo schianto del volo di linea della compagnia americana. Indagini ad alta quota esamina con cura i dettagli di una sciagura che forse si poteva evitare.

E’ un bel pomeriggio invernale del 2000 quando l’MD-83 Alaska 261 decolla da Puerto Vallarta, in Messico, destinazione Seattle, con tappa intermedia a San Francisco. A bordo ci sono 88 persone, 85 passeggeri e 5 membri dell’equipaggio.

Verso le 16.07 del 31 gennaio, il comandante Ted Thompson e il suo secondo William Tansky comunicano alla torre di controllo di Los Angeles di avere problemi allo stabilizzatore del velivolo: “Stiamo lasciando quota 26000 ft, stiamo cadendo di brutto. Non in picchiata, ma abbiamo perso il controllo del nostro aereo” sono le drammatiche parole del co-pilota.

L’aereo inizia inesorabilmente a perdere quota, nonostante i disperati tentativi dell’equipaggio. Il FDR segnalò successivamente che l’apparecchio di stabilizzazione si bloccò nel punto di massima escursione verso l’alto, facendo puntare il muso del mezzo in giù.

I piloti tentano un atterraggio di emergenza all’aeroporto della città californiana, ma alle 16.36 dell’aereo non c’è più traccia sui radar e i controllori non riescono più a mettersi in comunicazione con il personale di bordo.

Indagini ad alta quota: l’Alaska 261 si inabissa nell’oceano

Il destino del volo di linea si compie: verso le 16.20, secondo le ricostruzioni effettuate grazie alle scatole nere rinvenute, il velivolo si schianta in acqua, andando completamente distrutto.

 

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Nell’impatto muoiono sul colpo tutti gli occupanti dell’aereo, che si inabissa nell’Oceano Pacifico a 4 km dall’Isola di Anacapa, in California. I familiari e amici dei passeggeri che li stavano aspettando a San Francisco vengono avvisati in tempo reale della tragedia e si assiste a diverse scene di disperazione.

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A provocare il disastro, l’avaria di una vite dello stabilizzatore orizzontale, causato da una scarsa lubrificazione da parte degli addetti alla manutenzione. In seguito alla tragedia, la casa produttrice degli aeromodelli richiamò tutti gli MD-80 e MD-83 per esaminarli, scoprendo altri modelli con l’identico problema.

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