Bruno Vespa punta il dito contro Selvaggia Lucarelli: “Non osate…”

Il giornalista di “Porta a Porta”, Bruno Vespa ha fatto un annuncio diretto contro le categorie lavorative considerate a rischio: parole al veleno

 

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In una lunga intervista riportata dal quotidiano “Giorno”, il giornalista politico della Rai, Bruno Vespa è intervenuto in pubblico, con parole recrudescenti, inerenti alla campagna vaccinale condotta in Italia. Il già direttore del TG 1 e saggista italiano si è espresso sul caso dell’opinionista e collega delle trasmissioni politiche, Selvaggia Lucarelli.

La giornalista è stata accusata di recente per le opinioni espresse proprio in concomitanza della campagna vaccinale condotta a rilento dal nostro Paese, ancora perplessa e alle prese con le decisioni sulle categorie di persone da vaccinare. A tal proposito, sul conto di Selvaggia sono fioccate alcune critiche a riguardo, con parole poco “carine” nei suoi confronti, additata come “tuttologa” a “paragiornalista” del web.

In questo clima di dissidio nei suoi confronti è intervenuto anche il “maestro” politico, Bruno Vespa che ha contribuito a mettere il dito nella piaga, sollevando un polverone sui social network

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Bruno Vespa, i motivi di un “assalto” mediatico giustificato

Tra i giornalisti più in “palla” di questi ultimi tempi sulle vicende che attanagliano l’Italia, vi è senz’altro Bruno Vespa. L’ex direttore del TG1 e autore e produttore di “Porta a Porta” è intervenuto in maniera drastica contro le interviste rilasciate da alcuni personaggi del mondo dello spettacolo. Uno fra questi è Selvaggia Lucarelli, favorevole alla priorità vaccinale ai colleghi giornalisti.

Sul caso è arrivata la pronta risposta di Vespa che ha approfittato delle parole della Lucarelli per smentire dichiarazioni senza una chiara identità e motivazione, “Non vi permettete…”. Lui è un fautore di Mario Draghi, il nuovo premier che sembra aver dato una sterzata decisiva alla campagna di vaccinazione al Paese.

L’ex banchiere della BCE si è posto finalmente un obiettivo ben preciso: arrivare a somministrare più di 500 mila dosi giornaliere. Il Vespa politico si è sbilanciato sulla situazione, affermando che magistrati, avvocati e gli stessi giornalisti dovranno dare la precedenza di somministrazione alla fascia più debole. Ovvero quella degli anziani, con buona pace della Lucarelli.

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Il conduttore televisivo di “Porta a Porta” ha infine completato la sua “parafrasi” sull’argomento “vaccini”, offrendo da politico esperto una dritta agli esponenti dell’attuale esecutivo. “Che le fiale prodotte in Europa non escano più i confini!”

 

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