Truffa “smishing”: risponde ad un sms e perde 19mila euro dal conto. Attenzione a questo messaggio

Truffa “smishing”: si richiede massima attenzione ai clienti dopo il caso della Valtellina con un conto corrente svuotato. I consigli di banche e forze dell’ordine

Truffa smishing
Truffa smishing (Getty Images)

I truffatori non vanno mai in vacanza. Non si fermano i casi di truffa ai danni dei correntisti e dei clienti degli istituti bancari nemmeno in questo periodo di pandemia. Anzi, dai dati in possesso delle forze dell’ordine nel nostro paese, emerge uno scenario inquietante: aumentano le truffe via sms. Parliamo di uno stratagemma che i pirati informatici utilizzano spesso per mettere in azione i loro piani. Il fenomeno è quello dello “smishing” che consiste nel rubare telematicamente informazioni e credenziali personali agli utenti. Ed il modo che viene utilizzato è quello più comune da sempre: l’invio di un sms.

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L’ultimo caso riguarda una signora della Valtellina che lo scorso 2 marzo si è vista svuotare il suo conto corrente di 19mila euro a seguito dell’arrivo di un sms sul suo cellulare. La donna purtroppo ha risposto credendo che si trattasse di una comunicazione della sua banca. Ma non era così. Una truffa telematica che ha colpito ancora, con il conto della donna quasi svuotato del tutto. La donna si è accorta subito di aver commesso un errore ed ha contattato subito le forze dell’ordine.

L’intervento della Polizia Postale e dei Carabinieri hanno consentito di bloccare il conto corrente salvando i restanti 9mila euro

Truffa “smishing” che ha colpito ancora. Alla fine è andata anche bene alla signora della Valtellina che poteva perdere altri 9mila euro residui sul suo conto. Quando infatti si è accorta di aver commesso un errore si è rivolta subito alle forze dell’ordine. Che hanno bloccato tempestivamente l’operazione permettendole di salvare almeno la residua parte rimasta sul conto. Tanti i casi che negli ultimi anni stanno venendo a galla sempre con lo stesso sistema. Proprio per questo motivo forze dell’ordine ed istituti bancati si raccomandano sempre di non tenere mai in considerazioni sms o mail che chiedono l’inserimento dei propri dati personali.

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E nemmeno di inserire o confermare pin che possano essere utilizzati per le operazioni bancarie. L’appello delle forze dell’ordine resta quello di sensibilizzare al massimo il tema, con le persone anziane che hanno spesso poca dimestichezza con la tecnologia a rimanere i bersagli principali di queste truffe. Nessuna banca infatti chiede di aggiornare le informazioni personali tramite operazioni non in presenza in filiale. Quindi in caso di arrivo di questi sms o mail si consiglia di non aprirli e contattare le forze dell’ordine.

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