Scompare+il+boss+che+condannava+a+morte+la+giustizia%2C+aveva+90+anni%3A+scontava+gli+ergastoli
ultimaparolacom
/2022/06/04/scompare-boss-morte-giustizia-90-anni-ergastoli/amp/
Cronaca

Scompare il boss che condannava a morte la giustizia, aveva 90 anni: scontava gli ergastoli

Pubblicato da
Lucia Testa

Scompare ad una età irraggiungibile il capo boss di cosa nostra. Era lui che decideva chi aveva diritto alla vita nel mondo della legge.

Scompare boss mafia
Scompare boss (instagram)

Il suo nome incuteva timore già solo a pronunciarlo. Scompare anche lui, uno dei maggiori esponenti della mafia. Raffaele Ganci era originario di un quartiere del palermitano. Era considerato il braccio destro di Riina.

Il Macellaio, così era definito per la ferocia delle sue esecuzioni. Era ricoverato da tempo all’ospedale di Milano per via delle sue condizioni di salute. L’età e i vari acciacchi si erano aggravate negli ultimi tempi.

Il ricovero è stato disposto dal carcere di massima sicurezza dove stava scontando gli ergastoli. Era stato riconosciuto colpevole di molti delitti nel campo della giustizia. Uno su tutti il generale Carlo Dalla Chiesa.

Scompare il boss Raffaele Ganci, era malato da tempo e scontava l’ergastolo

Era un boss a cui faceva seguito un proselitismo eccezionale. Era adorato e i membri del suo clan gli erano fermamente devoti. Ben presto era divenuto il reuccio del suo quartiere Noce nel pieno centro palermitano.

Scompare boss (pixabay)

Aveva una complicità diretta e rispettosa per Totò Riina. Erano molto fedeli l’un l’altro. Il capo boss era coinvolto in molti appalti nell’edilizia. Le commesse finivano immancabilmente sotto la sua direzione.

I suoi genitori erano macellai. Il locale di vendita era situato in una posizione strategica per spiare il posto di lavoro del compianto giudice Giovanni Falcone. Fu grazie a delle intercettazioni che riuscì a programmare la strage.

Sempre lui, Ganci fu il fautore del massacro ai danni del vicequestore Ninni Cassarà. La sua freddezza e precisione negli attentati, lo mise in luce davanti agli occhi del suo collega mafioso Riina.

Raffaele spesse volte gli ha dato manforte nella sua lunga latitanza. Riusciva a informarlo in tempo su eventuali spostamenti della polizia perennemente sulle sue tracce.

Salvatore aveva esteso la sua spietata vendetta su molti esponenti della legge. L’aiuto era fornito da l figlio Calogero detto Calogerino. C’erano entrambi quando fecero l’attentato al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

LEGGI ANCHE–>Storie italiane sul caso Pedrazzini, la sconvolgente dichiarazione della moglie:” So di cosa parlo”

LEGGI ANCHE–>Grave perdita nello spettacolo: scompare il noto attore Roberto Brunetti

Quel fatidico giorno rappresentò una delle più grandi vittorie del boss di cosa nostra. Arrestato finalmente, risultò l’esecutore di molti omicidi. La sentenza gli causò un numero impreciso di ergastoli.

All’età di 90 anni si spegne il pluri colpevole che condannava il buon operato della giustizia.

Lucia Testa

Pubblicato da
Lucia Testa