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Persino la Scienza divisa sui vaccini dall’inizio pandemia; ecco perchè forse la gente è confusa

Pubblicato da
Erika Caccamese

Viviamo una situazione di apparente controsenso da ormai due anni. La popolazione risulta essere insofferente alle misure restrittive imposte per mantenere sotto controllo i numeri della pandemia.

Covid 19 (Pixabay).

Sono vari gli errori di valutazione fatti in questi due anni; quello più grave è senza dubbio aver scambiato il Covid-19 per una normale influenza. Rammentiamo le controversie di diversi virologi: Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di Microbiologia clinica, virologia del Sacco, all’inizio dichiarava:

“A me sembra una follia, si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale. Vi ricordo – aggiunge – che ad oggi i morti per Coronavirus in Italia sono 2 e 217 per influenza.

Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive Ospedale San Martino di Genova, dichiarava: “Molto rumore per nulla. Questo virus ha una letalità che, nella peggiore delle ipotesi, è pari solo al 3%, pertanto al di fuori della Cina non è poi così contagioso.”

Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano, (la domanda era “La mascherina serve in Italia?”) dichiara: “No, in Italia non ha senso. Può servire solo per ridurre un po’ l’influenza che abbiamo”.

Roberto Burioni, professore di Microbiologia e virologia, Università Vita-Salute San Raffaele, diceva: “In Italia il rischio è zero, il virus non circola.

Vaccino Anti – Covid
(Pixabay)

Pochissima gente era infatti intenzionata due anni fa, a farsi vaccinare contro il covid-19

I medici sostenevano che fosse necessario raggiungere almeno l’80 per cento della popolazione per avere una sorta di immunità globale. Coloro che esitano tutt’ora a vaccinarsi hanno una sorta di sfiducia nei confronti della scienza e forse anche del Governo; c’è anche adesso un forte divario coadiuvato da varie controversie relative a pareri medici e scientifici; dal virologo Pregliasco che nella trasmissione tv “Fuori dal coro” di Rete 4 condotta da Mario Giordano, qualche sera fa, avrebbe firmato una circolare in base alla quale non verrebbero operate le persone sprovviste di Super Green Pass, quindi non vaccinate.

Ma il virologo smentisce. “Non ho mai detto che non operiamo i non vaccinati – Dico solo che al Galeazzi come in tutti gli ospedali sono stati posticipati gli interventi non urgenti, come ad esempio l’alluce valgo; alle parole del virologo Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina nel 2008 che in una manifestazione dice: “questo vaccino non funziona, anziché proteggere dalla malattia favorisce anche altre infezioni. La proteina usata per il vaccino è un veleno”.

Poi ci sono persone che mostrano preoccupazione circa il fatto che i nuovi vaccini non siano stati adeguatamente testati per via della velocità della sperimentazione, e poi ci sono quelli che magari si chiedono come mai questo vaccino non è stato reso obbligatorio dal Governo dall’inizio, senza inutili obblighi fuorvianti circa il Green Pass stringente verso coloro i quali erano e sono sfavorevoli tutt’ora al vaccino, o all’obbligo vaccinale istituito da poco, per tutti gli over 50.

C’è un’ulteriore restrizione riguardante anche il mondo del lavoro; dal 15 febbraio tutti i  lavoratori pubblici e privati over 50, dovranno esibire al lavoro il super green pass, che si ottiene con il vaccino.

Chi non lo farà non riceverà lo stipendio, ma conserverà il posto di lavoro e sarà considerato «assente ingiustificato, senza conseguenze disciplinari».

L’accesso ai luoghi di lavoro che attesti il vaccino è vietato, e chi non rispetta il divieto subirà una sanzione amministrativa tra 600 e 1.500 euro.

Erika Caccamese

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Erika Caccamese