Milan col lutto al braccio: addio al campione giramondo

Il mondo del calcio italiano è scosso per la prematura scomparsa di un campione: lutto al Milan stasera impegnato con la Lazio.

Lutto al Milan – Ultimaparola.com

A poche ore dalla partita con la Lazio, nella quale si gioca le ultime speranze di restano attaccato al carro vincente del Napoli di Spalletti, il Milan affronta un lutto che lo colpisce. Un ex giocatore, cresciuto nelle sue giovanili e poi tornato, una volta finita la carriera, come allenatore e direttore di una scuola calcio, è scomparso improvvisamente a soli 48 anni.

Infatti, è di queste ore la notizia della morte di Patrizio Billio, il quale lasciato il mondo del calcio e conseguita la laurea in Scienze Motorie con indirizzo Sports Management all’Università Cattolica di Milano, era tornato al Milan, tesserato come allenatore delle giovanili. L’ex calciatore ormai dal 2011 dirigeva una scuola calcio per conto della società rossonera in Kuwait.

Chi è Patrizio Billio: la sua morte un lutto per il Milan

 

Patrizio Billio arriva nelle giovanili del Milan quando la prima squadra è allenata da Fabio Capello e lotta con le grandi d’Europa, a inizio anni Novanta: sono anni dolci e amari, come testimonia ad esempio la finale di Coppa Campioni persa con l’Olympique Marsiglia. Passa poi in prestito prima al Ravenna, quindi all’Hellas Verona, per poi sbarcare nel Salento, in serie C1, vestendo la maglia del Casarano.

Scende ancora di categoria e passa alla Ternana, in C2, per poi ritornare in Serie B col Monza e ancora in C1 con l’Ancona, prima di essere notato Oltremanica. A 24 anni, infatti, dopo tanta staffetta in Italia, passa in Premier League, giocando col Crystal Palace. Appena una manciata di presenze e poi finisce in Scozia, prima al Dundee, dove resta tre stagioni, allenato dal tandem Allenatore e Direttore Sportivo, composto dai fratelli Ivano e Dario Bonetti.

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Proprio mentre gioca col Dundee, ha una discussione con un compagno di squadra e viene messo fuori rosa, quindi è oggetto di aggressione da parte di un ultrà, peraltro amico del figlio del presidente della società. In quell’occasione, viene anche danneggiata la sua auto. Passa poi all’Aberdeen sempre nella prima divisione scozzese, ma a metà stagione, dopo aver collezionato una decina di presenze, torna in Italia.

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Prima c’è il Livorno, in Serie B, quindi il Sora in C1, infine la Pro Sesto, con cui gioca due stagione, la prima delle quali conclusasi con la promozione dalla C2 alla C1. Passa alla Massese, per un paio di stagioni, poi ancora alla Pro Sesto e infine alla Colligiana. Nel 2010, l’addio al calcio e arriva subito la chiamata del Milan che lo vuole come allenatore e talent scout. Oggi l’improvvisa morte per infarto.

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